Disney e Cancel Culture
Disney e Cancel Culture: Scopriamo come la Cancel Culture è riuscita ad influenzare un colosso come Disney.
Disney e Cancel Culture
Questo programma include rappresentazione negative e/p trattamenti errati nei confronti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono oggi. Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo ammettere l’impatto dannoso, trarne insegnamento e stimolare il dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo.
Desclaimer Disney
La Disney ha deciso di non eliminare questi film dal catalogo di Disney plus anche perché avrebbe dovuto eliminare buona parte dei cosiddetti classici bensì di avvertire gli spettatori degli eventuali contenuti razzisti e consigliando , a seconda dei film la visione di un pubblico maggiore di 7 anni.

Diversi film d’animazione Disney sono stati al centro di discussioni riguardanti la “cancel culture” per via di rappresentazioni considerate problematiche alla luce delle attuali sensibilità culturali, in particolare rispetto a questioni di razzismo, stereotipi etnici, e sessismo. Ecco alcuni esempi di classici Disney che sono stati criticati o contestualizzati di recente:
Ecco i film della Disney investiti dalle polemiche di Cancel Culture
“Dumbo” (1941)
La scena dei corvi è stata criticata per i suoi stereotipi razziali, con il leader del gruppo chiamato “Jim Crow” (un termine storicamente legato alle leggi di segregazione razziale negli Stati Uniti). I corvi, caratterizzati con accenti e comportamenti stereotipati, sono stati visti come una caricatura della cultura afroamericana. Sulle piattaforme streaming di Disney, “Dumbo” è ora accompagnato da un disclaimer che avverte il pubblico dei contenuti potenzialmente offensivi.
“Peter Pan” (1953)
Questo classico Disney contiene rappresentazioni stereotipate e razziste dei Nativi Americani, in particolare nella canzone “What Makes the Red Man Red”. I personaggi indigeni sono rappresentati con tratti caricaturali e comportamenti stereotipati. Disney ha aggiunto una nota su Disney+ per spiegare che le rappresentazioni del film possono essere offensive e non rispettose.
“Gli Aristogatti” (1970)
Nel film è presente un personaggio, un gatto siamese chiamato Shun Gon, rappresentato con tratti stereotipati degli asiatici, incluso un forte accento e la caricatura del suonare il pianoforte con bacchette. Questa scena è stata considerata offensiva per la comunità asiatica, e anche questo film ora presenta un disclaimer per avvisare degli stereotipi etnici.
“Fantasia” (1940)
In una delle scene originali del film, viene mostrato un personaggio chiamato Sunflower, una piccola centaura di colore, che funge da servitrice per le centaure bianche. Questa rappresentazione è stata considerata razzista, e la scena è stata successivamente modificata o rimossa in varie edizioni del film dagli anni ’60 in poi.
“Aladdin” (1992)
Anche se è considerato un classico, “Aladdin” è stato criticato per il modo in cui rappresenta la cultura araba. In particolare, i testi della canzone d’apertura “Arabian Nights” sono stati criticati per i riferimenti alla crudeltà. Inoltre, alcuni personaggi arabi sono rappresentati come violenti o stereotipati, mentre Aladdin e Jasmine hanno tratti più occidentalizzati. Anche per questo film Disney ha aggiunto un disclaimer.
“Il Libro della Giungla” (1967)
La raffigurazione del personaggio di Re Luigi, un orango, ha suscitato critiche, poiché alcuni critici vedono in lui una rappresentazione stereotipata della cultura afroamericana, anche se il personaggio non è esplicitamente etichettato come tale. Tuttavia, il modo in cui Re Luigi si comporta e parla è stato associato a stereotipi della cultura nera.
.
“Song of the South” (1946)
Questo è forse il caso più discusso: “Song of the South” è stato ritirato dal mercato e non è mai stato reso disponibile su Disney+ per via della rappresentazione romantizzata del periodo della Ricostruzione nel Sud degli Stati Uniti, subito dopo la schiavitù. Il film è considerato problematico per il modo in cui rappresenta i personaggi neri e le relazioni di potere tra bianchi e afroamericani.
“La Sirenetta” (1989)
Alcuni aspetti del personaggio di Ariel sono stati criticati per promuovere l’idea che una donna debba cambiare sé stessa per amore. Inoltre, la canzone “Kiss the Girl” è stata discussa per possibili messaggi legati al consenso. Nel remake live-action del 2023, alcune di queste tematiche sono state riviste per meglio riflettere le sensibilità moderne.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!